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NEOSTOS BIANCO  Calabria IGP

€ 25,00

NEOSTOS BIANCO Calabria IGP

Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!!   NEOSTOS BIANCO Denominazione:   Anno: 2017 Tipologia: vino bianco fermo Vitigni: pecorello ed altri vitigni in minima parte Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14 % Vol. Tre partite vendemmiate e vinificate separatamente. Nessuna macerazione sulle bucce, fermentazioni alcolica e malolattica svolte tramite lieviti e batteri indigeni, parte in acciaio (circa 50%) e parte in barrique usate (50%). Affinamento per circa sei mesi con sospensione controllata delle fecce. Assemblaggio ed ulteriore affinamento in acciaio. Filtrato, il vino non è stato mai portato a temperature prossime o inferiori a 0° C. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto normali. Vino ancora adolescente di lunga vita! Abbinamenti: oserei definirlo un bianco in abito da sera. Ama confrontarsi con cibi strutturati di pesce (spada o tonno), carni bianche, pronto a sfidare una parmigiana importante oppure la frittata di patate o frittata ‘du scuru di Longobardi de.co. e perché no anche la tortilla spagnola. Prodotto in Calabria​​​​​​​ Costo della bottiglia € 25,00 Un libro accanto: Vini di Calabria di Rosario Branda ed. Rubbettino ​​​​​​​  

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TERRA  Calabria IGP

€ 13,50

TERRA Calabria IGP

Quello che ha realizzato Giovanni in questa terra, se fossi chiamato in causa io, per collocarlo in una categoria, gli darei questo appellativo: EVENTI EXTRAORDINARI!! Proprio così, un ragazzo giovanissimo, con una formazione anche accademica in cassaforte, che decide di lasciare Tagliacozzo per approdare a Francavilla Angitola, sua terra di origine (il papà era partito da qui). Con le mani in vigna, decide di riprendere un allevamento di una vite che, seppur ancora presente, rischiava di andare persa, lo zibibbo di Pizzo. Per niente facile all’inizio, ma la giusta dose di spregiudicatezza, che ben convive in lui, con l’altra parte logica, gli consente di proseguire. Dargli una lettura oggi a distanza di anni risulta facile. Del suo zibibbo vinificato secco ne parla il Mondo. La sua azienda è diventata meta di chi arriva in Calabria (se lo chiamate prima vi propone una visita guidata nel piccolo comune dell’entroterra collinare del Mar Tirreno, da non perdere). Oggi grazie a questa capacità, sono nate nuove giovani aziende vitivinicole che hanno puntato sull’allevamento dello Zibibbo ottenendo ottimi risultati (la forza dello stare insieme). Vinificare queste uve quando Giovanni ha iniziato non era consentito! Ricordo quando la mia amica Motoko Iwasaki mi disse che stava accompagnando in Italia la prof.ssa Kaori Kakinuma, dell’Università Statale di Tohoku (Giappone), considerata una delle Università più prestigiose del Mondo, per prendere coscienza dello sviluppo dell’agricoltura biologica in Europa, e che sarebbero venute anche in Calabria, non esitai un solo istante a segnalarle, tra l’altro, questa importante realtà. Chiaro che anche lo Zibibbo versione passito ammalia, così come l’ultimo nato in azienda Benvenuto (ad oggi), l’Orange ottenuto sempre da Zibibbo. Cin TERRA Denominazione: Calabria IGP Anno: 2019 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: magliocco e greco nero Formato: bottiglia 0,75 cl ℮ Alcool: 14% Vol. Vinificazione: dopo la selezione le uve affrontano una lunga macerazione di almeno dieci giorni a contatto con le bucce, in seguito batonnage ed affinamento su fecce fini. Sosta ed affinamento in barrique di rovere francese fino alla naturale fermentazione malolattica. Vino di buona struttura, astuto se giovanissimo, mentre sornione dopo un paio di primavere. Abbinamenti: se di annata può aprire le danze ad iniziare dall’aperitivo (importante) e tenere bene un pasto. Da adulto ottimo con i pisarei e fasò, grigliate di carne, stufato di maiale, stufato di camoscio alle castagne, coda alla vaccinara oppure con fave crude e pecorino crotonese stagionato in grotta. Prodotto in Calabria​​​​​​​ Costo della bottiglia € 13,50 ​​​​​​​ Un libro accanto: Una lunga sosta a tavola di Ottavio Cavalcanti ed. Rubbettino  

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CIELO Calabria IGP

€ 12,50

CIELO Calabria IGP

 Quello che ha realizzato Giovanni in questa terra, se fossi chiamato in causa io, per collocarlo in una categoria, gli darei questo appellativo: EVENTI EXTRAORDINARI!! Proprio così, un ragazzo giovanissimo, con una formazione anche accademica in cassaforte, che decide di lasciare Tagliacozzo per approdare a Francavilla Angitola, sua terra di origine (il papà era partito da qui). Con le mani in vigna, decide di riprendere un allevamento di una vite che, seppur ancora presente, rischiava di andare persa, lo zibibbo di Pizzo. Per niente facile all’inizio, ma la giusta dose di spregiudicatezza, che ben convive in lui, con l’altra parte logica, gli consente di proseguire. Dargli una lettura oggi a distanza di anni risulta facile. Del suo zibibbo vinificato secco ne parla il Mondo. La sua azienda è diventata meta di chi arriva in Calabria (se lo chiamate prima vi propone una visita guidata nel piccolo comune dell’entroterra collinare del Mar Tirreno, da non perdere). Oggi grazie a questa capacità, sono nate nuove giovani aziende vitivinicole che hanno puntato sull’allevamento dello Zibibbo ottenendo ottimi risultati (la forza dello stare insieme). Vinificare queste uve quando Giovanni ha iniziato non era consentito! Ricordo quando la mia amica Motoko Iwasaki mi disse che stava accompagnando in Italia la prof.ssa Kaori Kakinuma, dell’Università Statale di Tohoku (Giappone), considerata una delle Università più prestigiose del Mondo, per prendere coscienza dello sviluppo dell’agricoltura biologica in Europa, e che sarebbero venute anche in Calabria, non esitai un solo istante a segnalarle, tra l’altro, questa importante realtà. Chiaro che anche lo Zibibbo versione passito ammalia, così come l’ultimo nato in azienda Benvenuto (ad oggi), l’Orange ottenuto sempre da Zibibbo. Cin CIELO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2018 Tipologia: vino rosato Vitigni: calabrese 100% Formato: bottiglia 0,75 cl ℮ Alcool: 13,5 Vol. Vinificazione: dopo un’attenta selezione le uve affrontano la diraspatura, macerazione a freddo per 24 ore poi svinatura e fermentazione a temperatura controllata. Affinamento sulle fecce nobili per sei mesi poi bottiglia. Vino di buona struttura. L’identità bio lo tiene vivo qualche anno. Abbinamenti: un rosa di carattere che ben sposa un aperitivo a bordo piscina o sulle spalle di un fiume. Ma se fate colazione a sacco e vi portate un panino con mortadella sarà delirio!! Per rimanere a tema se invece siete in cucina e il fritto del giorno prevede calamaretti spillo oppure trancio di anguilla, fate bingo. Prodotto in Calabria​​​​​​​ Costo della bottiglia € 12,50 ​​​​​​​ Un libro accanto: I Calderai di Dipignano di Pericle Maone ed. Brenner  

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MARE Calabria IGP

€ 13,50

MARE Calabria IGP

Quello che ha realizzato Giovanni in questa terra, se fossi chiamato in causa io, per collocarlo in una categoria, gli darei questo appellativo: EVENTI EXTRAORDINARI!! Proprio così, un ragazzo giovanissimo, con una formazione anche accademica in cassaforte, che decide di lasciare Tagliacozzo per approdare a Francavilla Angitola, sua terra di origine (il papà era partito da qui). Con le mani in vigna, decide di riprendere un allevamento di una vite che, seppur ancora presente, rischiava di andare persa, lo zibibbo di Pizzo. Per niente facile all’inizio, ma la giusta dose di spregiudicatezza, che ben convive in lui, con l’altra parte logica, gli consente di proseguire. Dargli una lettura oggi a distanza di anni risulta facile. Del suo zibibbo vinificato secco ne parla il Mondo. La sua azienda è diventata meta di chi arriva in Calabria (se lo chiamate prima vi propone una visita guidata nel piccolo comune dell’entroterra collinare del Mar Tirreno, da non perdere). Oggi grazie a questa capacità, sono nate nuove giovani aziende vitivinicole che hanno puntato sull’allevamento dello Zibibbo ottenendo ottimi risultati (la forza dello stare insieme). Vinificare queste uve quando Giovanni ha iniziato non era consentito! Ricordo quando la mia amica Motoko Iwasaki mi disse che stava accompagnando in Italia la prof.ssa Kaori Kakinuma, dell’Università Statale di Tohoku (Giappone), considerata una delle Università più prestigiose del Mondo, per prendere coscienza dello sviluppo dell’agricoltura biologica in Europa, e che sarebbero venute anche in Calabria, non esitai un solo istante a segnalarle, tra l’altro, questa importante realtà. Chiaro che anche lo Zibibbo versione passito ammalia, così come l’ultimo nato in azienda Benvenuto (ad oggi), l’Orange ottenuto sempre da Zibibbo. Cin ​​​​​​​MARE Denominazione: Calabria IGP Anno: 2018 Tipologia: vino bianco fermo Vitigni: zibibbo e malvasia Formato: bottiglia 0,75 cl ℮ Alcool: 13,5% Vol. Vinificazione: le uve, dopo una pressatura soffice, vengono vinificate in vasi vinari d’acciaio termo-controllati ad una temperatura di circa 15°C. A fine fermentazione, segue un primo travaso per eliminare le fecce grossolane e la maturazione prosegue, in vasi vinari d’acciaio termocontrollati, su fecce fini, con successivo affinamento in bottiglia. Vino di buona struttura, in continua evoluzione. Un bianco che si fa mettere alla prova. Abbinamenti: con un crudo di mare, con un risotto alla marinara oppure al pesce gatto. Ottimo con del pesce cotto nel forno oppure con le rane fritte. Prodotto in Calabria​​​​​​​ Costo della bottiglia € 13,50 Un libro accanto: Il Vignaiolo di Paolo Massobrio & Andrea Sinigaglia ed. Il Saggiatore    

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PENNETTE CASARECCE

€ 7,00

PENNETTE CASARECCE

 La famiglia Vicidomini, dal 1800, nell’antico pastificio a Castel san Giorgio, da oltre due secoli e sei generazioni produce pasta, sia lunga che corta (ora anche colorata), lavorata secondo gli antichi metodi e trafilata in bronzo. È uno dei pochi pastifici in Italia che è ubicato nel centro storico del paese (per fortuna!). Pare che l’edificio risalga al 1200. Luigi è il custode di questa tradizione iniziata nel 1812. Più di cento formati. Grano italiano della Puglia. Semola di grano duro extra prodotta ad Altamura. La semola viene lavorata in maniera naturale, solo con acqua. Il risultato? Un prodotto di assoluta eccellenza, sano e naturale. La lavorazione lenta, la lunga essiccazione ambiente e la trafilatura al bronzo danno una pasta artigianale di qualità eccellente, molto porosa. La pasta trafilata viene distesa sui telai areati e sistemata in una stanza detta Cella Cirillo, dal nome del suo inventore. Per le trafile corte ci vogliono due giorni di essiccazione, a bassa temperatura, mentre per quelle lunghe ne servono quattro. Nella cella Cirillo, sui telai dispiegati uno sull’altro, decisivo è il dosaggio del vento in relazione al tasso di umidità, alla temperatura, alla quantità. La pasta poi, ogni tanto viene spostata manualmente. Quindi ogni pacco è diverso dall’altro. La pasta si presenta in pacchi da mezzo kg e da un kg; viene pesata e confezionata a mano, per raggiungere poi una vasta clientela di ristoratori, appassionati, cultori del gusto. Scialatielli, spaghetti alla chitarra, penne a candela, sfiziusielli, canneroni lisci, tagliatelle, spaghettoni, cannolicchi, pasta al ceppo, fusilli caserecci, onde, calamaretti, pennette casarecce, per citarne alcune; paste colorate; paste insaporite; formati speciali come le tagliatelle integrali. Utilizzo: la pasta è il piatto per eccellenza della tradizione italiana, è un piatto versatile che si può condire in mille modi, dai sughi più raffinati ed elaborati a quelli più semplici. È la regina della cucina. Ma è anche alla base della dieta mediterranea. La pasta è ricca di carboidrati complessi che forniscono energia a lungo termine, con un indice glicemico medio. Se consumata di sera i carboidrati stimolano la produzione della serotonina, che favorisce il rilassamento. Svariate le preparazioni: al pomodoro, in timballo, risottata, fredda ad insalata, nelle zuppe, nelle minestre, nei primi di terra e in quelli di mare. Al forno. Con le patate. Con le verdure. A frittata. Con aglio, olio e peperoncino. Gratinata. Si consiglia di provare le pennette casarecce all’arrabbiata di ‘nduja. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Intanto in una padella rosolare uno spicchio d’aglio in olio evo, da togliere a rosolatura dorata. Aggiungere il peperoncino ripieno di ‘nduja e i pomodori pelati precedentemente tagliati. Aggiustare di sale e cuocere a fiamma bassa per circa venti minuti. Lavare, asciugare, tagliare il prezzemolo e metterlo da parte. Grattugiare il pecorino. Scolare la pasta al dente, versarla nel condimento e mescolare. Servire il piatto con il prezzemolo tritato e una spolverata di pecorino. Prodotto in Campania Ingredienti: prodotto a base di semola di grano duro ed acqua Peso netto: grammi 1000 ​​​​​​​ Costo: € 7,00        

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CALAMARETTI

€ 7,00

CALAMARETTI

La famiglia Vicidomini, dal 1800, nell’antico pastificio a Castel san Giorgio, da oltre due secoli e sei generazioni produce pasta, sia lunga che corta (ora anche colorata), lavorata secondo gli antichi metodi e trafilata in bronzo. È uno dei pochi pastifici in Italia che è ubicato nel centro storico del paese (per fortuna!). Pare che l’edificio risalga al 1200. Luigi è il custode di questa tradizione iniziata nel 1812. Più di cento formati. Grano italiano della Puglia. Semola di grano duro extra prodotta ad Altamura. La semola viene lavorata in maniera naturale, solo con acqua. Il risultato? Un prodotto di assoluta eccellenza, sano e naturale. La lavorazione lenta, la lunga essiccazione ambiente e la trafilatura al bronzo danno una pasta artigianale di qualità eccellente, molto porosa. La pasta trafilata viene distesa sui telai areati e sistemata in una stanza detta Cella Cirillo, dal nome del suo inventore. Per le trafile corte ci vogliono due giorni di essiccazione, a bassa temperatura, mentre per quelle lunghe ne servono quattro. Nella cella Cirillo, sui telai dispiegati uno sull’altro, decisivo è il dosaggio del vento in relazione al tasso di umidità, alla temperatura, alla quantità. La pasta poi, ogni tanto viene spostata manualmente. Quindi ogni pacco è diverso dall’altro. La pasta si presenta in pacchi da mezzo kg e da un kg; viene pesata e confezionata a mano, per raggiungere poi una vasta clientela di ristoratori, appassionati, cultori del gusto. Scialatielli, spaghetti alla chitarra, penne a candela, sfiziusielli, canneroni lisci, tagliatelle, spaghettoni, cannolicchi, pasta al ceppo, fusilli caserecci, onde, calamaretti, pennette casarecce, per citarne alcune; paste colorate; paste insaporite; formati speciali come le tagliatelle integrali. Utilizzo: la pasta è il piatto per eccellenza della tradizione italiana, è un piatto versatile che si può condire in mille modi, dai sughi più raffinati ed elaborati a quelli più semplici. È la regina della cucina. Ma è anche alla base della dieta mediterranea. La pasta è ricca di carboidrati complessi che forniscono energia a lungo termine, con un indice glicemico medio. Se consumata di sera i carboidrati stimolano la produzione della serotonina, che favorisce il rilassamento. Svariate le preparazioni: al pomodoro, in timballo, risottata, fredda ad insalata, nelle zuppe, nelle minestre, nei primi di terra e in quelli di mare. Al forno. Con le patate. Con le verdure. A frittata. Con aglio, olio e peperoncino. Gratinata. Si consiglia di provare i calamaretti con datterino rosso in acqua di mare, datterino giallo acqua e sale e melanzana violetta di Longobardi De.Co. a funghetto. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Intanto tagliare la melanzana a dadini (con la buccia senza metterla sotto sale perché dolce) e friggerla in olio evo fino a doratura. In una padella soffriggere l’aglio in olio evo, toglierlo e aggiungere i datterini. Cuocere a fiamma dolce. Unire le melanzane precedentemente fritte, il basilico spezzettato e cuocere ancora qualche minuto. Scolare la pasta e versarla nel condimento. A piacere aggiungere un cucchiaino di crema di peperoncino. Mescolare bene e servire con un filo di olio a crudo e una foglia di basilico fresco.   Prodotto in Campania Ingredienti: prodotto a base di semola di grano duro ed acqua Peso netto: grammi 1000 ​​​​​​​ Costo: € 7,00  

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ONDE

€ 7,00

ONDE

La famiglia Vicidomini, dal 1800, nell’antico pastificio a Castel san Giorgio, da oltre due secoli e sei generazioni produce pasta, sia lunga che corta (ora anche colorata), lavorata secondo gli antichi metodi e trafilata in bronzo. È uno dei pochi pastifici in Italia che è ubicato nel centro storico del paese (per fortuna!). Pare che l’edificio risalga al 1200. Luigi è il custode di questa tradizione iniziata nel 1812. Più di cento formati. Grano italiano della Puglia. Semola di grano duro extra prodotta ad Altamura. La semola viene lavorata in maniera naturale, solo con acqua. Il risultato? Un prodotto di assoluta eccellenza, sano e naturale. La lavorazione lenta, la lunga essiccazione ambiente e la trafilatura al bronzo danno una pasta artigianale di qualità eccellente, molto porosa. La pasta trafilata viene distesa sui telai areati e sistemata in una stanza detta Cella Cirillo, dal nome del suo inventore. Per le trafile corte ci vogliono due giorni di essiccazione, a bassa temperatura, mentre per quelle lunghe ne servono quattro. Nella cella Cirillo, sui telai dispiegati uno sull’altro, decisivo è il dosaggio del vento in relazione al tasso di umidità, alla temperatura, alla quantità. La pasta poi, ogni tanto viene spostata manualmente. Quindi ogni pacco è diverso dall’altro. La pasta si presenta in pacchi da mezzo kg e da un kg; viene pesata e confezionata a mano, per raggiungere poi una vasta clientela di ristoratori, appassionati, cultori del gusto. Scialatielli, spaghetti alla chitarra, penne a candela, sfiziusielli, canneroni lisci, tagliatelle, spaghettoni, cannolicchi, pasta al ceppo, fusilli caserecci, onde, calamaretti, pennette casarecce, per citarne alcune; paste colorate; paste insaporite; formati speciali come le tagliatelle integrali. Utilizzo: la pasta è il piatto per eccellenza della tradizione italiana, è un piatto versatile che si può condire in mille modi, dai sughi più raffinati ed elaborati a quelli più semplici. È la regina della cucina. Ma è anche alla base della dieta mediterranea. La pasta è ricca di carboidrati complessi che forniscono energia a lungo termine, con un indice glicemico medio. Se consumata di sera i carboidrati stimolano la produzione della serotonina, che favorisce il rilassamento. Svariate le preparazioni: al pomodoro, in timballo, risottata, fredda ad insalata, nelle zuppe, nelle minestre, nei primi di terra e in quelli di mare. Al forno. Con le patate. Con le verdure. A frittata. Con aglio, olio e peperoncino. Gratinata. Si consiglia di provare le onde con i ceci e i ceci neri. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Intanto in una padella soffriggere uno spicchio d’aglio in olio evo. Appena rosolato toglierlo. Versarvi i ceci e i ceci neri precedentemente cotti separati. Aggiustare di sale, pepe, e far andare insieme per circa cinque minuti. Se necessario aggiungere un mestolo di acqua della pasta. Scolare la pasta e versarla nel condimento. Mescolare. Servire con un filo di olio a crudo e del zafarano crusko contuso.    Prodotto in Campania Ingredienti: prodotto a base di semola di grano duro ed acqua Peso netto: grammi 1000 ​​​​​​​ Costo: € 7,00  

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FUSILLI CASERECCI

€ 7,00

FUSILLI CASERECCI

La famiglia Vicidomini, dal 1800, nell’antico pastificio a Castel san Giorgio, da oltre due secoli e sei generazioni produce pasta, sia lunga che corta (ora anche colorata), lavorata secondo gli antichi metodi e trafilata in bronzo. È uno dei pochi pastifici in Italia che è ubicato nel centro storico del paese (per fortuna!). Pare che l’edificio risalga al 1200. Luigi è il custode di questa tradizione iniziata nel 1812. Più di cento formati. Grano italiano della Puglia. Semola di grano duro extra prodotta ad Altamura. La semola viene lavorata in maniera naturale, solo con acqua. Il risultato? Un prodotto di assoluta eccellenza, sano e naturale. La lavorazione lenta, la lunga essiccazione ambiente e la trafilatura al bronzo danno una pasta artigianale di qualità eccellente, molto porosa. La pasta trafilata viene distesa sui telai areati e sistemata in una stanza detta Cella Cirillo, dal nome del suo inventore. Per le trafile corte ci vogliono due giorni di essiccazione, a bassa temperatura, mentre per quelle lunghe ne servono quattro. Nella cella Cirillo, sui telai dispiegati uno sull’altro, decisivo è il dosaggio del vento in relazione al tasso di umidità, alla temperatura, alla quantità. La pasta poi, ogni tanto viene spostata manualmente. Quindi ogni pacco è diverso dall’altro. La pasta si presenta in pacchi da mezzo kg e da un kg; viene pesata e confezionata a mano, per raggiungere poi una vasta clientela di ristoratori, appassionati, cultori del gusto. Scialatielli, spaghetti alla chitarra, penne a candela, sfiziusielli, canneroni lisci, tagliatelle, spaghettoni, cannolicchi, pasta al ceppo, fusilli caserecci, onde, calamaretti, pennette casarecce, per citarne alcune; paste colorate; paste insaporite; formati speciali come le tagliatelle integrali. Utilizzo: la pasta è il piatto per eccellenza della tradizione italiana, è un piatto versatile che si può condire in mille modi, dai sughi più raffinati ed elaborati a quelli più semplici. È la regina della cucina. Ma è anche alla base della dieta mediterranea. La pasta è ricca di carboidrati complessi che forniscono energia a lungo termine, con un indice glicemico medio. Se consumata di sera i carboidrati stimolano la produzione della serotonina, che favorisce il rilassamento. Svariate le preparazioni: al pomodoro, in timballo, risottata, fredda ad insalata, nelle zuppe, nelle minestre, nei primi di terra e in quelli di mare. Al forno. Con le patate. Con le verdure. A frittata. Con aglio, olio e peperoncino. Gratinata. Si consiglia di provare i fusilli caserecci con le polpette al sugo. In una padella soffriggere mezza cipolla tagliata sottile in olio evo. Aggiungere il sale, un cucchiaino di crema di peperoncino di Calabria, la passata di pomodoro di nonno Gino e cuocere per almeno mezz’ora, con il coperchio, a fuoco lento. A questo punto, unire le polpette precedentemente fritte e continuare la cottura per altri 40 minuti. Controllare. In una pentola con abbondante acqua salata cuocere la pasta. A cottura ultimata versare la pasta nel sugo, dopo aver tolto le polpette. Mescolare bene ed amalgamare. Servire la pasta calda insieme alle polpette in un piatto unico.   Prodotto in Campania Ingredienti: prodotto a base di semola di grano duro ed acqua Peso netto: grammi 1000 ​​​​​​​ Costo: € 7,00  

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PASTA AL CEPPO

€ 7,00

PASTA AL CEPPO

La famiglia Vicidomini, dal 1800, nell’antico pastificio a Castel san Giorgio, da oltre due secoli e sei generazioni produce pasta, sia lunga che corta (ora anche colorata), lavorata secondo gli antichi metodi e trafilata in bronzo. È uno dei pochi pastifici in Italia che è ubicato nel centro storico del paese (per fortuna!). Pare che l’edificio risalga al 1200. Luigi è il custode di questa tradizione iniziata nel 1812. Più di cento formati. Grano italiano della Puglia. Semola di grano duro extra prodotta ad Altamura. La semola viene lavorata in maniera naturale, solo con acqua. Il risultato? Un prodotto di assoluta eccellenza, sano e naturale. La lavorazione lenta, la lunga essiccazione ambiente e la trafilatura al bronzo danno una pasta artigianale di qualità eccellente, molto porosa. La pasta trafilata viene distesa sui telai areati e sistemata in una stanza detta Cella Cirillo, dal nome del suo inventore. Per le trafile corte ci vogliono due giorni di essiccazione, a bassa temperatura, mentre per quelle lunghe ne servono quattro. Nella cella Cirillo, sui telai dispiegati uno sull’altro, decisivo è il dosaggio del vento in relazione al tasso di umidità, alla temperatura, alla quantità. La pasta poi, ogni tanto viene spostata manualmente. Quindi ogni pacco è diverso dall’altro. La pasta si presenta in pacchi da mezzo kg e da un kg; viene pesata e confezionata a mano, per raggiungere poi una vasta clientela di ristoratori, appassionati, cultori del gusto. Scialatielli, spaghetti alla chitarra, penne a candela, sfiziusielli, canneroni lisci, tagliatelle, spaghettoni, cannolicchi, pasta al ceppo, fusilli caserecci, onde, calamaretti, pennette casarecce, per citarne alcune; paste colorate; paste insaporite; formati speciali come le tagliatelle integrali. Utilizzo: la pasta è il piatto per eccellenza della tradizione italiana, è un piatto versatile che si può condire in mille modi, dai sughi più raffinati ed elaborati a quelli più semplici. È la regina della cucina. Ma è anche alla base della dieta mediterranea. La pasta è ricca di carboidrati complessi che forniscono energia a lungo termine, con un indice glicemico medio. Se consumata di sera i carboidrati stimolano la produzione della serotonina, che favorisce il rilassamento. Svariate le preparazioni: al pomodoro, in timballo, risottata, fredda ad insalata, nelle zuppe, nelle minestre, nei primi di terra e in quelli di mare. Al forno. Con le patate. Con le verdure. A frittata. Con aglio, olio e peperoncino. Gratinata.   Si consiglia di provare la pasta al ceppo con fiori di zucca e guanciale. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. In una padella ben calda far rosolare il guanciale tagliato a listerelle. Aggiungere poi i fiori di zucca precedentemente lavati e tagliati. Cuocere per cinque minuti. Aggiustare di sale e pepe e spegnere. Scolare la pasta e versarla nella padella con il condimento. Aggiungere un mestolo di acqua di cottura, mescolare e unire delle foglie di basilico spezzettate con le mani. Servire calda con un filo di olio a crudo e a piacere del formaggio grana grattugiato. Prodotto in Campania   Ingredienti: prodotto a base di semola di grano duro ed acqua Peso netto: grammi 1000 Costo: € 7,00  

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