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MELANZANA VIOLETTA DI LONGOBARDI DE.CO.
E' arrivata Lady Violetta! di FRANCESCO SALICETI • 20.09.2018 La melanzana violetta di Longobardi De.Co. è versatile: buona sott'olio, essiccata e in tante ricette Chi non ricorda il ticchettio dell’orologio, quell’oggetto meraviglioso allacciato al polso di papà, che tutti noi bambini del secolo scorso non vedevamo l’ora di indossare, a nostra volta? Oggi per misurare il tempo riceviamo l’ora esatta dai satelliti e abbiamo il cellulare che si regola automaticamente sul fuso orario in cui ci troviamo. Da quell’orologio prendiamo in “prestito” le lancette di ore e minuti ovvero sofisticati strumenti di misura e proviamo a “cucirle” in aperta campagna en plein air. Pensiamo a chi vive la campagna, a chi segue l’ordine delle stagioni, a chi dà il giusto valore al tempo, a chi segue le fasi lunari, a chi custodisce gelosamente le sementi. Agli obblighi: le consegne per le generazioni future! Tutto questo ha dei volti, delle voci, delle braccia, dei metodi di coltivazione, dei frutti, delle unicità restituite dalla terra, quasi come segno di riconoscimento per la fiducia data. A questo avrà pensato l’intero consiglio comunale di Longobardi che all’unanimità approva formalmente l’adozione della denominazione comunale. Un atto politico, che fissa un valore, una carta d’identità, firmata dal Sindaco, che viene rilasciata dopo aver censito un prodotto, un presente e ipotizzato uno sviluppo futuro. Il valore della De.Co.? Quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing territoriale. Prima a salire sul piedistallo una Lady e qui giurano: “mai più senza”! Il suo nome è Violetta, annuale ortense, vero oggetto di desiderio nelle produzioni di nicchia. La ricercata melanzana violetta di Longobardi De.Co. si rivela la più versatile (indicata anche sott’olio o essiccata), molto amata dai golosi, straordinaria per menù frettolosi e ricette complesse. L’unicità che la contraddistingue? E’ che tutto questo può avvenire in " versione" integrale, cioè senza privarla della buccia in quanto poco tannica. Di bell’aspetto, di consistenza compatta, è dolcissima, ha una “pelle” liscia, sottile e lucida di colore viola avvolgente! Contiene pochi semi ed è giustamente fibrosa, contiene poca acqua. Questa melanzana deve la sua unicità all'aria buona che respira, dove i venti che scendono da monte Cocuzzo si incontrano con quelli del mar Tirreno, e i sentori resinosi si miscelano con quelli salmastri. Viene coltivata su tutto il territorio comunale. Lady violetta riconoscibile dal bollino De.Co. rilasciato da parte del Comune a quei produttori che “sposano” l’apposito protocollo è tra le più scelte dai consumatori. Ma non si è sottratta di certo alle “sfilate” curate dall’attivissima Pro Loco: il 29 giugno a Campora San Giovanni, il 4 agosto nel centro storico di Longobardi, l’11 luglio a Roma al Senato della Repubblica e dal 5 al 9 di settembre tappa, come ospite d’onore, al Festival del Peperoncino di Diamante, dove ha contratto matrimonio con Re Peperoncino con tanto di testimoni. Mentre dal 27 al 29 ottobre a Milano per la tredicesima edizione di Golosaria verrà presentata la melanzana violetta di Longobardi De.Co. sott’olio “ricetta” integrale prodotta da Giancarlo Suriano. Ancora lady violetta protagonista. Il 6 luglio si è celebrata, infatti, a Longobardi la prima edizione del premio violetta d’oro a lei dedicato. Un prodotto della storia De.Co. che “reclama” un nuovo agire per il bene comune e fa ripartire il tempo! Prodotto in Calabria Ingredienti: melanzana violetta di Longobardi de.co. 90%, olio extravergine di oliva, peperoncino, aceto di vino, aglio, spezie, sale. Peso netto 200 grammi ℮ Costo € 6,50
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PIU’ VITE Cirò DOC
Ho conosciuto Sergio Arcuri per il tramite di una sua bottiglia di vino, qualche anno fa, mentre ero a Cosenza. Me la regalò un Sommelier bravissimo e che nella città aveva creato un posto bellissimo e molto accogliente. Il Sommelier era Mauro Chiappetta. Il posto si chiamava La Buca dei Vini. Mi disse: “prova questo vino, tutti dicono che è un “pazzo” a me piace…provalo e dimmi cosa ne pensi”. Mi invitò a pane caldo come si suol dire…io amo i pazzi!! Quelli che conoscono il tempo, la terra, la vite, l’uva e poi sanno fare il vino. Alcuni scrivono che persone come Sergio, come Walter Massa (tanto per stare da Nord a Sud), abbiano anticipato i tempi con i loro vini così naturali, io sostengo che loro, a differenza di altri, hanno sempre dato il giusto valore al tempo (che è diverso!). Pur sapendo, che sarebbe stato molto più faticoso farli conoscere e apprezzare, in un momento in cui pareva che si rasentava la perfezione. Ovvero, dei vini perfetti! Oggi, per fortuna, e a ragione, si è scesi da quel tappeto volante, anche se bisogna stare sempre attenti a chi si tuffa dietro a tutto, pensando che si parli sempre di moda. Vivendo con la mia mamma, tutti gli assaggi li facevo con lei. Vi garantisco che era uno spettacolo! Termini e aggettivi difficili da trasferire, ma che avevano un nesso logico. Si chiamava Lina la mia mamma; era una trovatella arrivata, da Cosenza (a piedi), a Longobardi con i nuovi genitori quando aveva solo 3 anni e sapeva già leggere e scrivere. I suoi nuovi genitori erano contadini e lei imparò tutto da loro e amava la campagna al pari di una prole. Quel vino fatto così ci piacque! Persi di vista questa cantina quando avviai Magnatum, poi in occasione della giornata FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) in Calabria, che si svolse da noi il 30 giugno 2017, conobbi Sergio (e per la verità anche altri produttori) di persona. Il racconto continua con i suoi vini che sono a proporvi. Dedico questi vini a tutti voi e alla mia Lina che mi ha dato tanto!!! PIU’ VITE Denominazione: Cirò DOC Anno: 2013 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: gaglioppo 100% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14,5 % Vol. Pigiatura e diraspatura meccanica, fermentazione spontanea in palmento, tradizionale vasca di cemento aperta, e macerazione sulle bucce per 15 giorni a cappello sommerso. Svinatura con torchio idraulico verticale manuale. Affinamento in cemento per 48 mesi e 12 in bottiglia. Vino rosso importante e in continua crescita, se decidete di vederlo crescere…potete tranquillamente farlo diventare maggiorenne. Abbinamenti: un vino così si fa carico di tanta responsabilità (ha carattere ed è sicuro di se stesso). Un vino che arriva nel durante a tavola. Come in un tango ballato, l’abbinamento è caratterizzato dall’eleganza e dalla passionalità. Carne rossa in umido, carne alla griglia, cacciagione e se riuscite una chiusura con un superbo Comtè di oltre 36 mesi…sceglietevi il pianeta dove voler albergare. Un libro accanto: A Tavola con Leonardo di Guido Stecchi - Accademia delle 5 T - ed. Bellavite
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FICHI IMBOTTITI ALLE NOCI (NOCCHETTE)
FICHI IMBOTTITI ALLE NOCI (NOCCHETTE) Roberto Aloisio, titolare dell’azienda, oggi è alla terza generazione di quella che era l’azienda storica di famiglia. A partire dagli anni ’30, la filosofia è rimasta sempre la stessa: tradizione, artigianalità, qualità della terra di Calabria. Diversi i riconoscimenti, varie le pubblicazioni su riviste di settore sia italiane che internazionali, su guide importanti quali Il Golosario. I fichi utilizzati sono esclusivamente del cosentino e del tipo dottato. La lavorazione inizia i primi di settembre con la raccolta dei fichi che vengono selezionati ed essiccati al sole caldo di Calabria. Meticoloso il processo. Le nocchette sono fichi tagliati, aperti completamente, e imbotti con noci e arancia o cedro canditi, coperti poi con un altro fico di uguale misura, sottoposti a cottura in forno a legna con camera di cottura a vapore, separata dalla camera di combustione. Una volta cotte e tolte dalle teglie, vengono messe a raffreddare, e prima di essere confezionate si spennellano con sciroppo di glucosio. Nella confezione è presente una bustina di zucchero e cannella che può essere aggiunta sulla nocchetta prima di essere consumata. Utilizzo: la nocchetta può essere consumata semplicemente così o con l’aggiunta dello zucchero con la cannella. Accompagna bene taglieri di formaggi sia a media stagionatura che stagionati, vaccini o pecorini. Può diventare ottima farcia per bocconotti, crostate, torte. Prodotto in Calabria Ingredienti: fichi tipo dottato (85%),noci (10%),cannella, candito d'arancio (sciroppo di glucosio, fruttosio, saccarosio, correttore di acidità: acido citrico E330), conservante: anidride solforosa E220 (come residuo), aromi naturali. Peso netto: 250 grammi ℮ (prodotto soggetto a calo di peso naturale) Costo: € 6,50
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ARIS Cirò DOC Triple A
Ho conosciuto Sergio Arcuri per il tramite di una sua bottiglia di vino, qualche anno fa, mentre ero a Cosenza. Me la regalò un Sommelier bravissimo e che nella città aveva creato un posto bellissimo e molto accogliente. Il Sommelier era Mauro Chiappetta. Il posto si chiamava La Buca dei Vini. Mi disse: “prova questo vino, tutti dicono che è un “pazzo” a me piace…provalo e dimmi cosa ne pensi”. Mi invitò a pane caldo come si suol dire…io amo i pazzi!! Quelli che conoscono il tempo, la terra, la vite, l’uva e poi sanno fare il vino. Alcuni scrivono che persone come Sergio, come Walter Massa (tanto per stare da Nord a Sud), abbiano anticipato i tempi con i loro vini così naturali, io sostengo che loro, a differenza di altri, hanno sempre dato il giusto valore al tempo (che è diverso!). Pur sapendo, che sarebbe stato molto più faticoso farli conoscere e apprezzare, in un momento in cui pareva che si rasentava la perfezione. Ovvero, dei vini perfetti! Oggi, per fortuna, e a ragione, si è scesi da quel tappeto volante, anche se bisogna stare sempre attenti a chi si tuffa dietro a tutto, pensando che si parli sempre di moda. Vivendo con la mia mamma, tutti gli assaggi li facevo con lei. Vi garantisco che era uno spettacolo! Termini e aggettivi difficili da trasferire, ma che avevano un nesso logico. Si chiamava Lina la mia mamma; era una trovatella arrivata, da Cosenza (a piedi), a Longobardi con i nuovi genitori quando aveva solo 3 anni e sapeva già leggere e scrivere. I suoi nuovi genitori erano contadini e lei imparò tutto da loro e amava la campagna al pari di una prole. Quel vino fatto così ci piacque! Persi di vista questa cantina quando avviai Magnatum, poi in occasione della giornata FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) in Calabria, che si svolse da noi il 30 giugno 2017, conobbi Sergio (e per la verità anche altri produttori) di persona. Il racconto continua con i suoi vini che sono a proporvi. Dedico questi vini a tutti voi e alla mia Lina che mi ha dato tanto!!! ARIS Denominazione: Cirò DOC Anno: 2017 Tipologia: vino rosso fermo bio Vitigni: gaglioppo 100% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14 % Vol. Pigiatura e diraspatura meccanica, fermentazione spontanea e macerazione a cappello sommerso in vasca di cemento aperta per quattro giorni. Affinamento in contenitori di cemento per 24 mesi e 6 in bottiglia. Vino di ottima struttura, che riserva sempre sorprese, con stoffa da vendere. Di lunga vita! Miracolo della natura e della mano di Sergio. Abbinamenti: con una buona polenta e costine di maiale, con il cinghiale, con un brasato di manzo, con la lepre, con l’oca alla cacciatora oppure con una fiorentina. Prodotto in Calabria Un libro accanto: Il Sapere di Gilles Deleuze ed. Ombre Corte
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IL MARINETTO Calabria IGP Triple A
Ho conosciuto Sergio Arcuri per il tramite di una sua bottiglia di vino, qualche anno fa, mentre ero a Cosenza. Me la regalò un Sommelier bravissimo e che nella città aveva creato un posto bellissimo e molto accogliente. Il Sommelier era Mauro Chiappetta. Il posto si chiamava La Buca dei Vini. Mi disse: “prova questo vino, tutti dicono che è un “pazzo” a me piace…provalo e dimmi cosa ne pensi”. Mi invitò a pane caldo come si suol dire…io amo i pazzi!! Quelli che conoscono il tempo, la terra, la vite, l’uva e poi sanno fare il vino. Alcuni scrivono che persone come Sergio, come Walter Massa (tanto per stare da Nord a Sud), abbiano anticipato i tempi con i loro vini così naturali, io sostengo che loro, a differenza di altri, hanno sempre dato il giusto valore al tempo (che è diverso!). Pur sapendo, che sarebbe stato molto più faticoso farli conoscere e apprezzare, in un momento in cui pareva che si rasentava la perfezione. Ovvero, dei vini perfetti! Oggi, per fortuna, e a ragione, si è scesi da quel tappeto volante, anche se bisogna stare sempre attenti a chi si tuffa dietro a tutto, pensando che si parli sempre di moda. Vivendo con la mia mamma, tutti gli assaggi li facevo con lei. Vi garantisco che era uno spettacolo! Termini e aggettivi difficili da trasferire, ma che avevano un nesso logico. Si chiamava Lina la mia mamma; era una trovatella arrivata, da Cosenza (a piedi), a Longobardi con i nuovi genitori quando aveva solo 3 anni e sapeva già leggere e scrivere. I suoi nuovi genitori erano contadini e lei imparò tutto da loro e amava la campagna al pari di una prole. Quel vino fatto così ci piacque! Persi di vista questa cantina quando avviai Magnatum, poi in occasione della giornata FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) in Calabria, che si svolse da noi il 30 giugno 2017, conobbi Sergio (e per la verità anche altri produttori) di persona. Il racconto continua con i suoi vini che sono a proporvi. Dedico questi vini a tutti voi e alla mia Lina che mi ha dato tanto!!! IL MARINETTO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2019 Tipologia: vino rosato fermo Vitigni: gaglioppo 100% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 13,5 % Vol. Pigiatura e diraspatura meccanica, contatto con le bucce per poche ore in vasca aperta in cemento, svinatura del solo mosto fiore senza pressare le bucce. Fermentazione alcolica in tini di cemento e affinamento negli stessi per almeno sei mesi Vino rosa di valore, di pronta beva. Ma per una mezza dozzina di anni di vita possiamo apporre firma! Abbinamenti: bene con le bistecche di pomodoro di Belmonte, le polpette di melanzane, con il tortino di melanzana violetta di Longobardi de.co., con il sushi, con il baccalà fritto e con la panada sarda. Prodotto in Calabria Un libro accanto: Vita e Verità di Romeo Mannarino ed. BookSprint
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COTIDIE ROSSO Calabria IGP
Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!! COTIDIE ROSSO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2016 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: magliocco, merlot, greco nero Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14 % Vol. Tre partite vinificate separatamente; macerazione sulle bucce di due/cinque giorni; fermentazione alcolica completata in barrique usate e, nelle stesse, fermentazione malolattica e affinamento (7 mesi). Batonnage continuo e misurato. Il tutto solo con lieviti, batteri indigeni e solforosa. Filtrato, non è stato sterilizzato né mai portato a temperature prossime o inferiori a 0° C. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto normali. Vino longevo e di ottima struttura. Promette bene anche il rampollo rosso di questa cantina. Abbinamenti: un vino che ascolta piatti importanti di carne e comunque predilige la terra ferma. Prodotto in Calabria Costo della bottiglia € 14,50 Un libro accanto: Luigi Miceli di Maria Luisa Miceli Capocaccia ed. Aracne
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APPIANUM ROSSO Calabria IGT
Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!! APPIANUM ROSSO Denominazione: Calabria IGT Anno: 2013 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: gaglioppo, greco nero, magliocco canino e dolce 75%; altri vitigni tipici 25% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 13,5 % Vol. Fermentazione e macerazione sulle bucce (circa 7 giorni), completamento della fermentazione ed affinamento in barrique usate (circa 9 mesi) con una continua messa in sospensione delle fecce leggere. Ulteriore affinamento in serbatoi inox (2 mesi). Non filtrato, è stato imbottigliato vivo, ed evolverà ancora in bottiglia, migliorando in eleganza e tipicità. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto naturali, come del resto assolutamente naturali, ed anche unici, sono il colore, il profumo ed il sapore. Nella vinificazione solo uso di lieviti e batteri indigeni e di piccole quantità di anidride solforosa. Vino longevo con carattere montanaro. Abbinamenti: non è un vino da partenza...ma è un vino che arriva durante il percorso conviviale a tavola. Vuole piatti di carni o di vegetali impegnativi e sarà musica!! Prodotto in Calabria Un libro accanto: Il canto popolare in Calabria di Assunta Garritano ed. Rubbettino Disponibile anche l'annata 2012 15% Vol.
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NEOSTOS ROSSO Calabria IGP
Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!! NEOSTOS ROSSO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2016 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: merlot, greco nero, guarnaccia nera Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 15 % Vol. Due partite vinificate separatamente; macerazione sulle bucce di 7 giorni; fermentazione alcolica completata in barrique usate e, nelle stesse, fermentazione malolattica e affinamento (più di 9 mesi). Batonnage continuo e misurato. Il tutto solo con lieviti, batteri indigeni e solforosa. Filtrato stretto per necessità, non è stato mai portato a temperature prossime o inferiori a 0° C. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto normali. Vino longevo, l’avere in corpo un vitigno figlio di emigranti, ne rafforza il carattere. Abbinamenti: un vino che ascolta piatti importanti di carne e comunque predilige la terra ferma. Prodotto in Calabria Un libro accanto: Il genio del gusto di Alessandro Marzo Magno ed. Garzanti Disponibili le annate : 2014 14,5% Vol. e 2013 15% Vol.
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