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CIELO Calabria IGP
Quello che ha realizzato Giovanni in questa terra, se fossi chiamato in causa io, per collocarlo in una categoria, gli darei questo appellativo: EVENTI EXTRAORDINARI!! Proprio così, un ragazzo giovanissimo, con una formazione anche accademica in cassaforte, che decide di lasciare Tagliacozzo per approdare a Francavilla Angitola, sua terra di origine (il papà era partito da qui). Con le mani in vigna, decide di riprendere un allevamento di una vite che, seppur ancora presente, rischiava di andare persa, lo zibibbo di Pizzo. Per niente facile all’inizio, ma la giusta dose di spregiudicatezza, che ben convive in lui, con l’altra parte logica, gli consente di proseguire. Dargli una lettura oggi a distanza di anni risulta facile. Del suo zibibbo vinificato secco ne parla il Mondo. La sua azienda è diventata meta di chi arriva in Calabria (se lo chiamate prima vi propone una visita guidata nel piccolo comune dell’entroterra collinare del Mar Tirreno, da non perdere). Oggi grazie a questa capacità, sono nate nuove giovani aziende vitivinicole che hanno puntato sull’allevamento dello Zibibbo ottenendo ottimi risultati (la forza dello stare insieme). Vinificare queste uve quando Giovanni ha iniziato non era consentito! Ricordo quando la mia amica Motoko Iwasaki mi disse che stava accompagnando in Italia la prof.ssa Kaori Kakinuma, dell’Università Statale di Tohoku (Giappone), considerata una delle Università più prestigiose del Mondo, per prendere coscienza dello sviluppo dell’agricoltura biologica in Europa, e che sarebbero venute anche in Calabria, non esitai un solo istante a segnalarle, tra l’altro, questa importante realtà. Chiaro che anche lo Zibibbo versione passito ammalia, così come l’ultimo nato in azienda Benvenuto (ad oggi), l’Orange ottenuto sempre da Zibibbo. Cin CIELO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2018 Tipologia: vino rosato Vitigni: calabrese 100% Formato: bottiglia 0,75 cl ℮ Alcool: 13,5 Vol. Vinificazione: dopo un’attenta selezione le uve affrontano la diraspatura, macerazione a freddo per 24 ore poi svinatura e fermentazione a temperatura controllata. Affinamento sulle fecce nobili per sei mesi poi bottiglia. Vino di buona struttura. L’identità bio lo tiene vivo qualche anno. Abbinamenti: un rosa di carattere che ben sposa un aperitivo a bordo piscina o sulle spalle di un fiume. Ma se fate colazione a sacco e vi portate un panino con mortadella sarà delirio!! Per rimanere a tema se invece siete in cucina e il fritto del giorno prevede calamaretti spillo oppure trancio di anguilla, fate bingo. Prodotto in Calabria Costo della bottiglia € 12,50 Un libro accanto: I Calderai di Dipignano di Pericle Maone ed. Brenner
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TERRA Calabria IGP
Quello che ha realizzato Giovanni in questa terra, se fossi chiamato in causa io, per collocarlo in una categoria, gli darei questo appellativo: EVENTI EXTRAORDINARI!! Proprio così, un ragazzo giovanissimo, con una formazione anche accademica in cassaforte, che decide di lasciare Tagliacozzo per approdare a Francavilla Angitola, sua terra di origine (il papà era partito da qui). Con le mani in vigna, decide di riprendere un allevamento di una vite che, seppur ancora presente, rischiava di andare persa, lo zibibbo di Pizzo. Per niente facile all’inizio, ma la giusta dose di spregiudicatezza, che ben convive in lui, con l’altra parte logica, gli consente di proseguire. Dargli una lettura oggi a distanza di anni risulta facile. Del suo zibibbo vinificato secco ne parla il Mondo. La sua azienda è diventata meta di chi arriva in Calabria (se lo chiamate prima vi propone una visita guidata nel piccolo comune dell’entroterra collinare del Mar Tirreno, da non perdere). Oggi grazie a questa capacità, sono nate nuove giovani aziende vitivinicole che hanno puntato sull’allevamento dello Zibibbo ottenendo ottimi risultati (la forza dello stare insieme). Vinificare queste uve quando Giovanni ha iniziato non era consentito! Ricordo quando la mia amica Motoko Iwasaki mi disse che stava accompagnando in Italia la prof.ssa Kaori Kakinuma, dell’Università Statale di Tohoku (Giappone), considerata una delle Università più prestigiose del Mondo, per prendere coscienza dello sviluppo dell’agricoltura biologica in Europa, e che sarebbero venute anche in Calabria, non esitai un solo istante a segnalarle, tra l’altro, questa importante realtà. Chiaro che anche lo Zibibbo versione passito ammalia, così come l’ultimo nato in azienda Benvenuto (ad oggi), l’Orange ottenuto sempre da Zibibbo. Cin TERRA Denominazione: Calabria IGP Anno: 2019 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: magliocco e greco nero Formato: bottiglia 0,75 cl ℮ Alcool: 14% Vol. Vinificazione: dopo la selezione le uve affrontano una lunga macerazione di almeno dieci giorni a contatto con le bucce, in seguito batonnage ed affinamento su fecce fini. Sosta ed affinamento in barrique di rovere francese fino alla naturale fermentazione malolattica. Vino di buona struttura, astuto se giovanissimo, mentre sornione dopo un paio di primavere. Abbinamenti: se di annata può aprire le danze ad iniziare dall’aperitivo (importante) e tenere bene un pasto. Da adulto ottimo con i pisarei e fasò, grigliate di carne, stufato di maiale, stufato di camoscio alle castagne, coda alla vaccinara oppure con fave crude e pecorino crotonese stagionato in grotta. Prodotto in Calabria Costo della bottiglia € 13,50 Un libro accanto: Una lunga sosta a tavola di Ottavio Cavalcanti ed. Rubbettino
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NEOSTOS BIANCO Calabria IGP
Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!! NEOSTOS BIANCO Denominazione: Anno: 2017 Tipologia: vino bianco fermo Vitigni: pecorello ed altri vitigni in minima parte Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14 % Vol. Tre partite vendemmiate e vinificate separatamente. Nessuna macerazione sulle bucce, fermentazioni alcolica e malolattica svolte tramite lieviti e batteri indigeni, parte in acciaio (circa 50%) e parte in barrique usate (50%). Affinamento per circa sei mesi con sospensione controllata delle fecce. Assemblaggio ed ulteriore affinamento in acciaio. Filtrato, il vino non è stato mai portato a temperature prossime o inferiori a 0° C. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto normali. Vino ancora adolescente di lunga vita! Abbinamenti: oserei definirlo un bianco in abito da sera. Ama confrontarsi con cibi strutturati di pesce (spada o tonno), carni bianche, pronto a sfidare una parmigiana importante oppure la frittata di patate o frittata ‘du scuru di Longobardi de.co. e perché no anche la tortilla spagnola. Prodotto in Calabria Costo della bottiglia € 25,00 Un libro accanto: Vini di Calabria di Rosario Branda ed. Rubbettino
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NEOSTOS ROSSO Calabria IGP
Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!! NEOSTOS ROSSO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2016 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: merlot, greco nero, guarnaccia nera Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 15 % Vol. Due partite vinificate separatamente; macerazione sulle bucce di 7 giorni; fermentazione alcolica completata in barrique usate e, nelle stesse, fermentazione malolattica e affinamento (più di 9 mesi). Batonnage continuo e misurato. Il tutto solo con lieviti, batteri indigeni e solforosa. Filtrato stretto per necessità, non è stato mai portato a temperature prossime o inferiori a 0° C. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto normali. Vino longevo, l’avere in corpo un vitigno figlio di emigranti, ne rafforza il carattere. Abbinamenti: un vino che ascolta piatti importanti di carne e comunque predilige la terra ferma. Prodotto in Calabria Un libro accanto: Il genio del gusto di Alessandro Marzo Magno ed. Garzanti Disponibili le annate : 2014 14,5% Vol. e 2013 15% Vol.
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APPIANUM ROSSO Calabria IGT
Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!! APPIANUM ROSSO Denominazione: Calabria IGT Anno: 2013 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: gaglioppo, greco nero, magliocco canino e dolce 75%; altri vitigni tipici 25% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 13,5 % Vol. Fermentazione e macerazione sulle bucce (circa 7 giorni), completamento della fermentazione ed affinamento in barrique usate (circa 9 mesi) con una continua messa in sospensione delle fecce leggere. Ulteriore affinamento in serbatoi inox (2 mesi). Non filtrato, è stato imbottigliato vivo, ed evolverà ancora in bottiglia, migliorando in eleganza e tipicità. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto naturali, come del resto assolutamente naturali, ed anche unici, sono il colore, il profumo ed il sapore. Nella vinificazione solo uso di lieviti e batteri indigeni e di piccole quantità di anidride solforosa. Vino longevo con carattere montanaro. Abbinamenti: non è un vino da partenza...ma è un vino che arriva durante il percorso conviviale a tavola. Vuole piatti di carni o di vegetali impegnativi e sarà musica!! Prodotto in Calabria Un libro accanto: Il canto popolare in Calabria di Assunta Garritano ed. Rubbettino Disponibile anche l'annata 2012 15% Vol.
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COTIDIE ROSSO Calabria IGP
Sono trascorsi un po' di anni ormai, ma ricordo sempre con piacere quella mattina che il mio amico Giovanni Donato venne a farmi visita. Giovanni è un agente di commercio di lungo corso, persona gentile e da piacevole chiacchiera. Aveva qualcosa avvolta in un foglio di giornale, inconsueto per lui presentarsi così, ma si capiva che avesse fretta, voleva sapere qualcosa… Stavolta ti stupirò mi disse. Io con assoluta calma gli offrii un caffè che prendemmo assieme, e mi misi a parlare di altro e volutamente ignoravo quell’involucro che già sapevo fosse destinato a me. Di certo non ci voleva Mandrake per capire che si trattasse di una bottiglia. Continuammo a chiacchierare, Giovanni ad un certo punto esordi dicendomi: don Francè, stiamo commentando la Storia dell’unità d’ Italia stamattina, piacevole per carità, ma non siete per nulla interessato al mio dono. Sono partito questa mattina all’alba da Castrovillari per venire apposta da voi…che conoscete il Romanèe Conti… quell’involucro così originale non conteneva un figlio della Borgogna ma un figlio nato sulle pendici della Sila. Fu un fine settimana intenso, quindi aprii la bottiglia dopo qualche giorno… capii che avevo perso troppo tempo. Chiamai Giovanni e gli dissi: io ho perso del tempo…tu non perderne! Gli feci subito l’ordine di tutte e tre le etichette (un bianco e due rossi). Alla consegna si presentò Pierpaolo Greco uno dei tre soci (insieme a Damiano Mele e Michele Scrivano) della cantina in stile garagiale il cui nome era ed è Spiriti Ebri. Mi raccontò con tanto entusiasmo l’idea dei tre amici (che di professione facevano altro) di produrre quel vino naturale. Il 23 agosto del 2012 ne parlò Paolo Massobrio sul quotidiano La Stampa e il 23 agosto 2013 su Il Venerdì di Repubblica Paola Mura. Il Neostos bianco 2011 fu tra i Top Hundred del duo Gatti – Massobrio nel 2012. Oggi la cantina sorge a Celico, da allora hanno fatto tanta strada e sono diventati famosi e i tre hanno confermato la loro bravura. La Calabria del vino ha tanto da far sapere!! COTIDIE ROSSO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2016 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: magliocco, merlot, greco nero Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14 % Vol. Tre partite vinificate separatamente; macerazione sulle bucce di due/cinque giorni; fermentazione alcolica completata in barrique usate e, nelle stesse, fermentazione malolattica e affinamento (7 mesi). Batonnage continuo e misurato. Il tutto solo con lieviti, batteri indigeni e solforosa. Filtrato, non è stato sterilizzato né mai portato a temperature prossime o inferiori a 0° C. Eventuali sedimenti, pertanto, sono del tutto normali. Vino longevo e di ottima struttura. Promette bene anche il rampollo rosso di questa cantina. Abbinamenti: un vino che ascolta piatti importanti di carne e comunque predilige la terra ferma. Prodotto in Calabria Costo della bottiglia € 14,50 Un libro accanto: Luigi Miceli di Maria Luisa Miceli Capocaccia ed. Aracne
€ 14,50
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IL MARINETTO Calabria IGP Triple A
Ho conosciuto Sergio Arcuri per il tramite di una sua bottiglia di vino, qualche anno fa, mentre ero a Cosenza. Me la regalò un Sommelier bravissimo e che nella città aveva creato un posto bellissimo e molto accogliente. Il Sommelier era Mauro Chiappetta. Il posto si chiamava La Buca dei Vini. Mi disse: “prova questo vino, tutti dicono che è un “pazzo” a me piace…provalo e dimmi cosa ne pensi”. Mi invitò a pane caldo come si suol dire…io amo i pazzi!! Quelli che conoscono il tempo, la terra, la vite, l’uva e poi sanno fare il vino. Alcuni scrivono che persone come Sergio, come Walter Massa (tanto per stare da Nord a Sud), abbiano anticipato i tempi con i loro vini così naturali, io sostengo che loro, a differenza di altri, hanno sempre dato il giusto valore al tempo (che è diverso!). Pur sapendo, che sarebbe stato molto più faticoso farli conoscere e apprezzare, in un momento in cui pareva che si rasentava la perfezione. Ovvero, dei vini perfetti! Oggi, per fortuna, e a ragione, si è scesi da quel tappeto volante, anche se bisogna stare sempre attenti a chi si tuffa dietro a tutto, pensando che si parli sempre di moda. Vivendo con la mia mamma, tutti gli assaggi li facevo con lei. Vi garantisco che era uno spettacolo! Termini e aggettivi difficili da trasferire, ma che avevano un nesso logico. Si chiamava Lina la mia mamma; era una trovatella arrivata, da Cosenza (a piedi), a Longobardi con i nuovi genitori quando aveva solo 3 anni e sapeva già leggere e scrivere. I suoi nuovi genitori erano contadini e lei imparò tutto da loro e amava la campagna al pari di una prole. Quel vino fatto così ci piacque! Persi di vista questa cantina quando avviai Magnatum, poi in occasione della giornata FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) in Calabria, che si svolse da noi il 30 giugno 2017, conobbi Sergio (e per la verità anche altri produttori) di persona. Il racconto continua con i suoi vini che sono a proporvi. Dedico questi vini a tutti voi e alla mia Lina che mi ha dato tanto!!! IL MARINETTO Denominazione: Calabria IGP Anno: 2019 Tipologia: vino rosato fermo Vitigni: gaglioppo 100% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 13,5 % Vol. Pigiatura e diraspatura meccanica, contatto con le bucce per poche ore in vasca aperta in cemento, svinatura del solo mosto fiore senza pressare le bucce. Fermentazione alcolica in tini di cemento e affinamento negli stessi per almeno sei mesi Vino rosa di valore, di pronta beva. Ma per una mezza dozzina di anni di vita possiamo apporre firma! Abbinamenti: bene con le bistecche di pomodoro di Belmonte, le polpette di melanzane, con il tortino di melanzana violetta di Longobardi de.co., con il sushi, con il baccalà fritto e con la panada sarda. Prodotto in Calabria Un libro accanto: Vita e Verità di Romeo Mannarino ed. BookSprint
€ 15,00
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ARIS Cirò DOC Triple A
Ho conosciuto Sergio Arcuri per il tramite di una sua bottiglia di vino, qualche anno fa, mentre ero a Cosenza. Me la regalò un Sommelier bravissimo e che nella città aveva creato un posto bellissimo e molto accogliente. Il Sommelier era Mauro Chiappetta. Il posto si chiamava La Buca dei Vini. Mi disse: “prova questo vino, tutti dicono che è un “pazzo” a me piace…provalo e dimmi cosa ne pensi”. Mi invitò a pane caldo come si suol dire…io amo i pazzi!! Quelli che conoscono il tempo, la terra, la vite, l’uva e poi sanno fare il vino. Alcuni scrivono che persone come Sergio, come Walter Massa (tanto per stare da Nord a Sud), abbiano anticipato i tempi con i loro vini così naturali, io sostengo che loro, a differenza di altri, hanno sempre dato il giusto valore al tempo (che è diverso!). Pur sapendo, che sarebbe stato molto più faticoso farli conoscere e apprezzare, in un momento in cui pareva che si rasentava la perfezione. Ovvero, dei vini perfetti! Oggi, per fortuna, e a ragione, si è scesi da quel tappeto volante, anche se bisogna stare sempre attenti a chi si tuffa dietro a tutto, pensando che si parli sempre di moda. Vivendo con la mia mamma, tutti gli assaggi li facevo con lei. Vi garantisco che era uno spettacolo! Termini e aggettivi difficili da trasferire, ma che avevano un nesso logico. Si chiamava Lina la mia mamma; era una trovatella arrivata, da Cosenza (a piedi), a Longobardi con i nuovi genitori quando aveva solo 3 anni e sapeva già leggere e scrivere. I suoi nuovi genitori erano contadini e lei imparò tutto da loro e amava la campagna al pari di una prole. Quel vino fatto così ci piacque! Persi di vista questa cantina quando avviai Magnatum, poi in occasione della giornata FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) in Calabria, che si svolse da noi il 30 giugno 2017, conobbi Sergio (e per la verità anche altri produttori) di persona. Il racconto continua con i suoi vini che sono a proporvi. Dedico questi vini a tutti voi e alla mia Lina che mi ha dato tanto!!! ARIS Denominazione: Cirò DOC Anno: 2017 Tipologia: vino rosso fermo bio Vitigni: gaglioppo 100% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14 % Vol. Pigiatura e diraspatura meccanica, fermentazione spontanea e macerazione a cappello sommerso in vasca di cemento aperta per quattro giorni. Affinamento in contenitori di cemento per 24 mesi e 6 in bottiglia. Vino di ottima struttura, che riserva sempre sorprese, con stoffa da vendere. Di lunga vita! Miracolo della natura e della mano di Sergio. Abbinamenti: con una buona polenta e costine di maiale, con il cinghiale, con un brasato di manzo, con la lepre, con l’oca alla cacciatora oppure con una fiorentina. Prodotto in Calabria Un libro accanto: Il Sapere di Gilles Deleuze ed. Ombre Corte
€ 19,00
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PIU’ VITE Cirò DOC
Ho conosciuto Sergio Arcuri per il tramite di una sua bottiglia di vino, qualche anno fa, mentre ero a Cosenza. Me la regalò un Sommelier bravissimo e che nella città aveva creato un posto bellissimo e molto accogliente. Il Sommelier era Mauro Chiappetta. Il posto si chiamava La Buca dei Vini. Mi disse: “prova questo vino, tutti dicono che è un “pazzo” a me piace…provalo e dimmi cosa ne pensi”. Mi invitò a pane caldo come si suol dire…io amo i pazzi!! Quelli che conoscono il tempo, la terra, la vite, l’uva e poi sanno fare il vino. Alcuni scrivono che persone come Sergio, come Walter Massa (tanto per stare da Nord a Sud), abbiano anticipato i tempi con i loro vini così naturali, io sostengo che loro, a differenza di altri, hanno sempre dato il giusto valore al tempo (che è diverso!). Pur sapendo, che sarebbe stato molto più faticoso farli conoscere e apprezzare, in un momento in cui pareva che si rasentava la perfezione. Ovvero, dei vini perfetti! Oggi, per fortuna, e a ragione, si è scesi da quel tappeto volante, anche se bisogna stare sempre attenti a chi si tuffa dietro a tutto, pensando che si parli sempre di moda. Vivendo con la mia mamma, tutti gli assaggi li facevo con lei. Vi garantisco che era uno spettacolo! Termini e aggettivi difficili da trasferire, ma che avevano un nesso logico. Si chiamava Lina la mia mamma; era una trovatella arrivata, da Cosenza (a piedi), a Longobardi con i nuovi genitori quando aveva solo 3 anni e sapeva già leggere e scrivere. I suoi nuovi genitori erano contadini e lei imparò tutto da loro e amava la campagna al pari di una prole. Quel vino fatto così ci piacque! Persi di vista questa cantina quando avviai Magnatum, poi in occasione della giornata FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) in Calabria, che si svolse da noi il 30 giugno 2017, conobbi Sergio (e per la verità anche altri produttori) di persona. Il racconto continua con i suoi vini che sono a proporvi. Dedico questi vini a tutti voi e alla mia Lina che mi ha dato tanto!!! PIU’ VITE Denominazione: Cirò DOC Anno: 2013 Tipologia: vino rosso fermo Vitigni: gaglioppo 100% Formato: bottiglia 75 cl ℮ Alcool: 14,5 % Vol. Pigiatura e diraspatura meccanica, fermentazione spontanea in palmento, tradizionale vasca di cemento aperta, e macerazione sulle bucce per 15 giorni a cappello sommerso. Svinatura con torchio idraulico verticale manuale. Affinamento in cemento per 48 mesi e 12 in bottiglia. Vino rosso importante e in continua crescita, se decidete di vederlo crescere…potete tranquillamente farlo diventare maggiorenne. Abbinamenti: un vino così si fa carico di tanta responsabilità (ha carattere ed è sicuro di se stesso). Un vino che arriva nel durante a tavola. Come in un tango ballato, l’abbinamento è caratterizzato dall’eleganza e dalla passionalità. Carne rossa in umido, carne alla griglia, cacciagione e se riuscite una chiusura con un superbo Comtè di oltre 36 mesi…sceglietevi il pianeta dove voler albergare. Un libro accanto: A Tavola con Leonardo di Guido Stecchi - Accademia delle 5 T - ed. Bellavite
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