Da molti lustri i carciofini di Schito, o di Castellammare di Stabia, vengono coltivati in terra campana, nell’immensa, fertile e popolosa area che dal Vesuvio si “allunga” fino a Nocera. Considerati un sottotipo della varietà romanesco da cui si differenzia per epoca di produzione (anticipata) e per il colore delle brattee che risultano di colore verde con sfumature viola. Gino Veronelli lo incontrò durante uno dei suoi tanti percorsi, e nel degustarlo ne rimase folgorato (della serie: amore al primo assaggio). Una particolarità del sapere contadino di questi luoghi sono le coppette di terracotta realizzate dagli stessi contadini e adagiate sopra il carciofo per proteggerlo dai raggi solari. Il carciofo di Schito risulta tra i più pregiati in quanto privo di spine, ricco di ferro e di potassio che assorbe dal suolo vulcanico. Sempre molto appetitoso. Una volta raccolti vengono subito lavorati e invasettati a mano e travolti dall’olio extravergine di oliva che li accompagnerà fino a sorte.
Utilizzo: Si associano bene alla carne, alle uova, ai formaggi oppure provate a realizzare la Fresa Magnatum (prendete una fresa sottile, a lievitazione naturale, adagiateci sopra i carciofi, del lardo di Enzino e Renato Ioppolo, e coriandoli di tartufo nero. Breve passaggio nel forno), sarà delirio!!!
Prodotto in Campania
Ingredienti: carciofi 65%, olio extravergine di oliva, aceto di vino, sale.
Contenuto 280 grammi ℮
Costo € 18,00
